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Panorama di Corinaldo

Corinaldoהיא עיר איטלקית בנפת אנקונה שבמחוז Marche

È terra vinicola (noto il suo Verdicchio). Ha una ben mantenuta cinta muraria risalente al XIV secolo. Qui è nata santa Maria Goretti. Corinaldo, già da tempo inserito nel club "I borghi più belli d'Italia[1], è stato ufficialmente denominato il Borgo più bello d'Italia nel 2007.

מיכאל קורינאלדי[]

שם משפחה אשר כנראה מקורו משם העיר.

מיכאל קורינאלדי (נולד ב-30 ביולי 1938 במילאנו, איטליה) הוא פרופסור למשפטים במכללת נתניה ובמרכז האקדמי כרמל, חיפה, עורך דין ישראלי. בנוסף קורינאלדי חוקר את יהדות אתיופיה ופעיל בקידומם בישראל.

Geografia fisica[]

Corinaldo è situato nell'entroterra di Senigallia, e sorge alla sommità di un colle sulla riva sinistra del fiume Nevola.

Storia[]

Origini[]

"Arsa e distrutta dall'empio Alarico, la bella e famosa città di Suasa, l'anno della nostra salute 409, come fu scritto, quelli che dagli incendi avanzarono per salvarsi, fuggirono verso il vento Cecias dentro i vicini colli, l'anno del parto della Vergine 411 diedero principio a fabbricare una città formata con regole e disegno di architettura la chiamarono Corinaldo, quasi curre in altum'". Così scriveva a proposito delle origini di Corinaldo nei primi anni del secolo XVII Vincenzo Maria Cimarelli, frate domenicano, insigne storico, maestro di umane lettere, inquisitore del Santo Uffizio.

Storia e leggenda si alternano e si fondono nella “cronaca” del Cimarelli, desideroso di nobilitare la nascita della sua città dalle rovine della romana Suasa Senonum. Con tutta probabilità la città di Corinaldo è sorta agli inizi del secondo millennio, in seguito al diffuso fenomeno dell'incastellamento.

Libertà e dominazioni[]

Arroccata tra i fiumi Cesano e Misa, tra Marca di Ancona e Stato di Urbino, si costituisce in Libero comune alla fine del XII secolo. Nel corso del Duecento vive alterne vicende nella lotta fra Guelfi e ghibellini. Per la sua posizione strategica, diviene presto un ambito avamposto conteso dai comuni limitrofi. Nel 1219 combatte contro Cagli, ma nel 1248 è costretta a sottomettersi alla potente vicina Città Regia di Jesi, entrando a far parte dei suoi Castelli[2].

Nel 1291 le viene di nuovo riconosciuta l'autonomia comunale da papa Nicolò IV. Dunque Guelfa fino ai primi del '300, Corinaldo subisce il fascino e poi la tirannia di un suo nobile concittadino di parte ghibellina, Nicolò Boscareto, vicario imperiale per nomina di Ludovico il Bavaro. La riconquista papale fu pesante, l'esercito pontificio di Innocenzo VI, guidato da Galeotto I Malatesta, la rade al suolo il 18 agosto 1360.

Nuove mura, nuovi assedi[]

Corinaldo viene ricostruita letteralmente ex novo nel 1367, in seguito all'autorizzazione concessa da papa Urbano V, con l'attuale cinta muraria, nella quale figurano elementi fortificativi attribuiti al genio del celeberrimo architetto militare senese Francesco Di Giorgio Martini. Ai Malatesta succedono gli Sforza, e agli Sforza i Della Rovere, che lo spodestato duca di Urbino, Francesco Maria, tenta nel 1517 di annettere Corinaldo e le terre limitrofe al suo diretto dominio. Ma in quell'epoca è scritta una delle pagine storiche più belle ed esaltanti della comunità corinaldese. Dopo ventitré giorni di assedio i corinaldesi costringono il duca alla ritirata e il papa dell'epoca, Leone X, per la fedeltà mostrata, eleva Corinaldo al rango di città. Dignità confermata con breve del 20 giugno 1786 da papa Pio VI.

Tempi moderni[]

Ma è nel '600 che Corinaldo si ingentilisce nelle forme architettoniche e nel costume, arricchendosi dell'opera e dell'ingegno di pregevoli artisti. Le famiglie nobili erigono nuove ed eleganti dimore, segno di un accresciuto e diffuso benessere. Si sviluppano le arti e i mestieri, si stringono nuovi rapporti economici, politici e culturali. Ma non sono solamente i palazzi gentilizi a contrassegnare l'ordito architettonico della città, e in particolare del centro storico: vedono progressivamente la luce anche monumentali edifici civili e religiosi, ancora oggi visibili e perfettamente conservati, quali fra gli altri la chiesa del Suffragio dalla caratteristica pianta ottagonale, eretta sul vecchio mastio, la chiesa dell'Addolorata, quella di Sant'Anna (patrona di Corinaldo) e il santuario ora intestato a Santa Maria Goretti, che in questa città nacque il 16 ottobre 1890.

Palazzi e chiese, splendidi esempi di architettura civile e religiosa, costituiscono invitanti e preziosi contenitori di apprezzabili opere d'arte. Il Seicento e il Settecento, in particolare, sono secoli di intenso sviluppo artistico della città, grazie alla presenza e all'opera di ingegni quali fra gli altri il pittore Claudio Ridolfi che a Corinaldo visse lungamente e vi morì, l'organista Gaetano Callido che sempre a Corinaldo ha lasciato due strumenti di eccezionale fattura, uno dei quali funzionante e il secondo in restauro, dono del Callido alla figlia monaca di clausura proprio a Corinaldo, in quegli stessi ambienti che oggi accolgono la civica pinacoteca.

Stemma[]

Lo stemma della città contiene una corona turrita, le chiavi incrociate di San Pietro e i sei colli. Su di esso è posta la frase Cineribus orta combusta revixi.

Toponimo[]

Il nome di Corinaldo deriva probabilmente da "Curia di Rinaldo", antico nome Longobardo che il primo nucleo abitato doveva avere in epoca altomedievale. Quest'ipotesi è stata avanzata solo recentemente, precedentemente si credeva che il nome Corinaldo derivasse da "Corri in alto", ipotetica esclamazione che i cittadini romani superstiti dell'antica città romana di Suasa avrebbero pronunciato al momento di abbandonare la città romana distrutta, che si trova a fondovalle, per salire in una delle vicine colline, militarmente più difendibili, su cui poi avrebbero edificato il paese di Corinaldo. Altra ipotesi sull'origine del nome diffusa è che il nome derivi da "Cor in alto". Queste due ipotesi, seppur suggestive, sono attualmente ritenute fantasiose e infondate.

Monumenti e luoghi d'interesse[]

Corinaldo - Il paese
Corinaldo - La scalinataA

La_scalinata

  • Mura di Corinaldo sono riconosciute come le più intatte, imponenti, fortificate e lunghe (912 m ininterrotti) della regione Marche e tra le meglio conservate di tutto il centro Italia. Di per sé costituiscono già un monumento della città di Corinaldo e una delle bellezze storico-architettoniche più visitate delle Marche.
  • Palazzo Comunale, ricostruito nella seconda metà del XVIII secolo al posto del primitivo edificio rinascimentale, opera dell'architetto F. M. Ciaraffoni di Fano, con grandioso porticato e torre;
  • Chiesa già di Sant'Agostino (attuale Santuario di Santa Maria Goretti) ed ex convento, complesso del XVII-XVIII secolo dominante il nucleo cittadino; l'alto campanile ha la cuspide ispirata al campanile della chiesa del Santissimo Sacramento di Ancona, a loro volta mutuate dalla borrominiana lanterna di Sant'Ivo alla Sapienza di Roma;
  • Teatro Comunale "Carlo Goldoni" (sec. XIX);
  • Palazzo Cesarini-Romualdi, (sec. XVII), con cantonali e mostre delle finestre in arenaria, purtroppo in stato di avanzato degrado;
  • Campanile della demolita chiesa di San Pietro (rimaneggiato nel XVIII secolo);
  • Chiesa parrocchiale di San Francesco (XVIII secolo), architetto Andrea Vici, fuori dal nucleo murato: facciata incompiuta, interno con cappelle laterali e cupola, due dipinti del veronese Claudio Ridolfi;
  • Chiesa del Suffragio, eretta sul Cassero Sforzesco della Rocca, interno a pianta ellittica e dipinto di Claudio Ridolfi all'altare principale;
  • Chiesa dell'Addolorata, a pochi metri dalla precedente, con facciata rifatta nel 1925 e sottostante cripta dedicata alla nativa santa Maria Goretti;
  • Chiesa di Madonna del Piano, nella località omonima: l'antico monastero di Santa Maria in Portuno
  • Casa natale di Santa Maria Goretti

Società[]

Cultura[]

Musei[]

  • Civica raccolta d'arte Claudio Ridolfi: è dedicata al pittore secentesco di origine veneta Claudio Ridolfi che trascorse a Corinaldo gran parte della sua vita, fino alla morte.
  • Sala del costume e delle tradizioni popolari: vi sono custoditi i migliori e i più maestosi abiti che sono realizzati ogni anno dalle sartorie dell'associazione, appositamente ed annualmente per la rievocazione storica "Contesa del Pozzo della Polenta", che si tiene il terzo fine settimana di luglio, e rappresentano i Duchi di Urbino venuti in visita a Corinaldo nel 1517 per premiare questa cittadina per aver resistito ad un assedio durato 21 giorni - ne parla anche il Guicciardini - che ha visto sconfitto e costretto ad andarsene lo spodestato duca di Urbino Francesco Maria I Della Rovere.

Manifestazioni[]

Contesa del pozzo della polenta[]

תבנית:Approfondimento La "Contesa del pozzo della polenta" è la più antica rievocazione storica della Provincia di Ancona, rievoca la vittoria riportata dai corinaldesi nel 1517 contro l'esercito dello spodestato Duca di Urbino Francesco Maria I della Rovere che, per venti giorni, aveva assediato senza successo la fortificazione di Corinaldo (il Guicciardini nella sua famosa opera “Storia d'Italia” dice che "...solo Ascoli Piceno e Corinaldo resistettero all'esercito di Francesco Maria...").

Nella suggestiva cornice del centro storico perfettamente conservato (Corinaldo ha le mura di difesa meglio conservate delle Marche), tra antichi palazzi, vie e piazze, centinaia di figuranti (con costumi d'epoca realizzati dalle abili sartorie locali), dame e giocolieri, fattucchiere e armigeri, combattenti e saltimbanchi, giocolieri e artigiani, sbandieratori, tamburini, chiarine, arcieri e danzatrici fanno da supporto alla rappresentazione che culmina nella consegna dell'ambito "Palio" (opera di artisti di chiara fama) assegnato al Rione vincitore delle diverse gare quali: il gioco della campana, il palio degli arcieri, la giostra dei cavalieri e altre gare rionali.

La colonna portante dell'Associazione, e dunque della stessa manifestazione (che tradizionalmente cade il terzo fine settimana di luglio, ormai da più di 30 anni) è il "Gruppo storico città di Corinaldo COMBUSTA REVIXI", composto da oltre 70 elementi tra sbandieratori, tamburini, chiarine, arcieri e danzatrici che rappresentano leggende, storie, racconti e fiabe della tradizione locale o tratte da famose opere letterarie: grazie agli sbandieratori, alle coreografie appositamente studiate e ai ritmi dei tamburi e delle chiarine, ai delicati passi delle danzatrici e alla spettacolarità e precisione delle frecce e dei dardi infuocati degli arcieri riesce ad intrigare sia i bimbi che gli adulti in un alternarsi di scene drammatiche, di combattimenti con le bandiere, di lotte contro il male e di amori immortali.

Halloween - La Festa delle Streghe[]

Manifestazione che dal 1998 si tiene dal fine settimana precedente fino al giorno di Halloween (31 ottobre) per le suggestive vie del centro storico che per l'occasione si trasformano in "stile horror" riservando alle migliaia di visitatori che ogni anno accorrono una settimana di paura, divertimento ma soprattutto di festa a misura di famiglia e che guarda ad un turismo di qualità.

L'enorme successo di spettatori oltre che la bellezza del luogo e il risalto che la manifestazione ha avuto sui media ha portato Corinaldo ad essere definita la "Capitale Italiana di Halloween" (2003, Il sole 24 ore).

Oltre alle numerose taverne (anch'esse allestite rigorosamente a tema) dove è possibile gustare piatti e vini tipici del territorio, sono da ricordare le numerose attrazioni presenti: due palchi "principali" (La piaggia e Piazza del Terreno) in cui si alternano spettacoli di vario genere, Casa degli Spiriti, Tunnel della Paura, Torre delle Trasformazioni, Zucchino, il mercatino degli artigiani, il laboratorio "Costruendo la Paura", gli artisti di strada, il corpo di ballo Dark Angel, i fuochi d'artificio e il concorso di "Miss Strega" che ogni anno mira ad eleggere la "Strega del III Millennio".

Halloween - La Festa delle Streghe - è organizzata dalla Pro Loco di Corinaldo con il patrocinio del Comune e grazie alla fantasia e alla voglia di fare di circa 700 volontari che per tutto il mese di ottobre contribuiscono all'allestimento e alla buona riuscita della manifestazione.

I personaggi famosi che hanno partecipato:

  • 2002: Dario Argento, Elisa Triani
  • 2003: Vittorio Sgarbi, Carlo Ambrosiani, Benedetta Massola
  • 2004: Riccardo Rossi, Denny Méndez, Alessandro Di Carlo
  • 2005: Stefano Nosei, Carolina Marconi, Antonio Stornaiolo, Marco Rossi, Dario Cassini
  • 2006: Ramona Badescu, Diego Parassole, Marco Liorni, Elena Santarelli
  • 2007: Antonella Mosetti, Elenoire Casalegno, Marco Liorni, Aldo Montano e Zdeněk Zeman, Francesca Reggiani e Gabriella Germani
  • 2008: Hoara Borselli, Pippo Franco, Antonio Stornaiolo
  • 2009: Federica Fontana, Stefano Bellani
  • 2010: Marco Liorni, Anna Safroncik, Daniele Bossari
  • 2011: Melita Toniolo, DJ Giuseppe, Dj Ylenia
  • 2012: Antonino Spadaccino, Maria Zaffino, lo Zoo di 105
  • 2013: Tina Cipollari, Gianni Sperti, Squalo da lo Zoo di 105
  • 2014: Paolo Notari, Laura Freddi
  • 2015: Morgan e Megahertz, Cecilia Rodriguez, Francesco Monte

Persone legate a Corinaldo[]

  • Vincenzo Maria Cimarelli: storico corinaldese del XVII secolo. È stato assoldato in varie corti europee, tra le quali quella di Francia e quella del Ducato di Urbino, per le sue doti di storico e filosofo. Tra i suoi scritti più famosi menzioniamo Istorie dello stato di Urbino (1642) e la Nascita di Corinaldo della seconda metà del Seicento.
  • Francesco Fabri, fu tra i primi tipografi italiani. Stampò numerose opere nel Regno di Napoli a Campagna (1545 - 1547), a Napoli (1550), a Nusco e a Salerno (1544), a Sarno (1548).
  • Santa Maria Goretti: di cui è visitabile la casa natale e una sua insigne reliquia presso il Santuario a lei dedicato nel 1990 in occasione del centenario della sua nascita a Corinaldo. Santa Maria Goretti ha vissuto 7 dei suoi 12 anni proprio a Corinaldo ricevendo qui sia il battesimo (il fonte battesimale è custodito all'interno della Chiesa corinaldese di San Francesco) sia la cresima che allora si riceveva prima della comunione.
  • Don Giacomo Luzietti (1931 - 1994), nato a Corinaldo, fondatore dell'OARI e dell'AVULSS, associazione per il volontariato presente in quasi tutte le regioni d'Italia.
  • Claudio Ridolfi: pittore di origine veneta attivissimo nelle Marche del 1600. Ha vissuto a Corinaldo gran parte della sua vita in una casa, presso Piazza del Terreno, oggi segnalata da un'insegna in marmo. Due delle sue opere più importanti presenti a Corinaldo sono La Maddalena ai piedi della croce e il Cristo alla Colonna, entrambe custodite gelosamente: la prima alla chiesa di Santa Maria in Portuno (detta anche Madonna del Piano) e la seconda nella Civica Raccolta d'Arte "Claudio Ridolfi" a lui intitolata.
  • Achille Tarducci: maestro e stratega di guerra del XVI secolo, reclutato da tutte le più importanti dinastie regnanti europee.
  • Linea marchigiana della famiglia Baccarini.
  • Giuseppe Capotondi: regista italiano.
  • Domenico Grandi: generale, senatore, ministro.
  • Gerardo Rocconi: vescovo di Jesi.
  • Rodolfo Massi (1965), ciclista.

Economia[]

In data 23 ottobre 2009 è stato presentato il progetto per la realizzazione nel Comune di Corinaldo di una centrale elettrica turbogas. Il progetto è stato definitivamente archiviato il 18 maggio 2012.

Sport[]

Calcio[]

La squadra locale disputa attualmente il campionato di Seconda Categoria ed è il Corinaldo calcio dai colori sociali bianco e azzurro.

Calcio a 5[]

A Corinaldo è presente una squadra di calcio a 5 che gioca nella palestra della scuola elementare. L'Asd Calcio a 5 milita nel campionato di Calcio a 5 nazionale B.

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Panorama di Corinaldo

Note[]

  1. Sito ufficiale
  2. Mauro Tedeschini: Atlante Marchigiano", Ed. Il Resto del Carlino e Regione Marche, 1992

Bibliografia[]

  • Giuseppe Lepore (a cura di), Santa Maria in Portuno nella valle del Cesano, ed. Ante Quem, 2006, ISBN 88-7849-016-4
  • Paola Polverari, Testimoni di pietra. Le epigrafi di Corinaldo dall'evo antico al secolo XVII, 2005, edito dal Comune di Corinaldo
  • Fabio Ciceroni, Corinaldo storia di una terra marchigiana, 2011
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